Edizione di venerdì 23 dicembre 2011 - Provincia di Cagliari (Pagina 33)
SELARGIUS. Incontro tra pm e vigili
Dal balcone chiuso a intere lottizzazioni: mattone selvaggio non conosce tregua. Sono oltre un migliaio gli abusi edilizi denunciati in tutta la provincia nell'arco del 2011: un fenomeno in costante crescita e che colpisce maggiormente i Comuni dell'hinterland. Quartu, Monserrato e Selargius sono i territori sempre più a rischio. Per concordare un'azione più incisiva nella lotta all'abusivismo edilizio, nel Municipio è stato organizzato un incontro rivolto a tutte le polizie locali.
All'iniziativa hanno preso parte il pubblico ministero Gaetano Porcu, a capo del pool della Procura della Repubblica di Cagliari che si occupa di reati di natura ambientale, il giudice per le indagini preliminari Alessandro Castello, la conservatrice dei Registri immobiliari Luciana Mulas e il direttore regionale dell'Agenzia del territorio Sergio Mura: quattro relatori di peso che hanno tracciato le linee su come contrastare la cementificazione selvaggio del territorio con azioni più incisive. A fare da ospiti sono stati il sindaco Gian Franco Cappai e il comandante della polizia municipale Marco Cantori. A Selargius sono state eseguite diverse azioni di contrasto che hanno portato alla luce diversi cantieri senza autorizzazione nelle campagne oltre la statale 554.
I procedimenti burocratici e giudiziari quasi sempre sono lunghi e farraginosi: una problema che non aiuta il contrasto al fenomeno del mattone selvaggio. Per incidere efficacemente è necessario partire col piede giusto fin dal primo sopralluogo, come evidenziato dal pm Gaetano Porcu che ha parlato dei problemi connessi alle comunicazioni di «notizie di reato». Confronti fotografici con rilevazioni altimetriche agli accertamenti sulla data in cui è stato commesso l'abuso sono fondamentali per consentire un rapido percorso giudiziario. Accertamenti di conformità e istanze di sanatorie sono le «tattiche dilatorie» utilizzate maggiormente per allungare i tempi e arrivare alla prescrizione del reato. Per questo motivo fin dal principio è necessario mettere dei punti fermi che limitino i margini di manovra.
Fondamentale è il sequestro delle opere realizzate abusivamente, destinate a essere confiscate e acquisite al patrimonio dei Comuni. Un aspetto sottolineato dal gip Alessandro Castello.
Giovanni Manca di Nissa