Da L’Unione Sarda di sabato 31 dicembre 2011 - Provincia di Cagliari (Pagina 31)
MONSERRATO. La protesta degli imprenditori e la soddisfazione dei pendolari
L'Anas blocca gli accessi alle aziende sulla statale
Presentati i ricorsi al Tar contro l'intervento sulla 554. Ma i pendolari che percorrono la circonvallazione sponsorizzano la chiusura degli svincoli di Su Pezzu Mannu.
Aziende sul piede di guerra per gli sbarramenti sistemati dall'Anas negli incroci a raso e negli accessi considerati pericolosi. Dopo le proteste e i ricorsi ai giudici del Tar Sardegna e del Consiglio di Stato, piovuti in questi anni dalle imprese del versante cagliaritano della statale 554, ora la battaglia si sposta tra Monserrato, Selargius e Quartucciu, dove alcuni stabilimenti si sono già visti chiudere l'ingresso e altri temono che accadrà a breve.
LA RABBIA «Ci hanno chiuso l'ingresso all'improvviso alle 7 del mattino dopo trent'anni», ha detto ieri Attilio Gatti, titolare della Rea Srl, società che si trova a Su Pezzu Mannu che commercia in ricambi elettrici per auto, autocarri e imbarcazioni. «Ci siamo trovati con la strada sbarrata», ha proseguito l'imprenditore, «costretti a passare per Monserrato per venire a lavoro. I nostri clienti ora non sanno più come raggiungerci».
I RICORSI La questione è ormai diventata un vero e proprio dramma per le aziende che operano nella statale 554 e sul primo tratto della Carlo Felice, tanto che si sono mobilitati anche Confindustria e sindacati. La Genovese Gomme e l'Acentro hanno fatto ricorso ai giudici quando gli operai dell'Anas hanno sbarrato gli ingressi storici degli stabilimenti con i guardrail: nel primo caso il Consiglio di Stato a sospeso l'operazione (in attesa di trattare nel merito la questione), nel secondo caso l'accesso sulla Carlo Felice è stato chiuso, nonostante proteste, scioperi e sit-in dei dipendenti.
I DANNI «Ora non sappiamo come fare», ha proseguito Gatti, «ci siamo rivolti a un legale, anche perché non siamo nemmeno stati avvisati e non ci è stata data la possibilità di organizzarci diversamente». Accanto, un'altra azienda ha aperto da poco più di un mese, investendo parecchio per sistemare il capannone e aprire un'attività di impianti fotovoltaici. «Non diciamo che non debbano chiudere», ha concluso il titolare della Rea, «ma almeno che venga avvisato chi sta investendo e assicura posti di lavoro, così da non essere colto impreparato. Per tutti, qui a Su Pezzu Mannu, il danno economico sarà enorme prima che i clienti si abituino ad un tragitto alternativo».
RESIDENTI Ma se dalle imprese, oppresse anche dalla crisi, arriva l'urlo di disperazione, pendolari e automobilisti sembrano di parere diametralmente opposto. «La chiusura degli ingressi a raso e delle stradine di campagna rende più sicura la statale», ha chiarito Ettore Olla, agente di commercio di Monserrato, fermo al distributore, «faccio questa strada quattro volte al giorno da dodici anni e ho rischiato spesso, proprio perché mezzi agricoli, ciclomotori e camion escono all'improvviso, da accessi che nemmeno si vedono. Da quanto è stato chiuso lo svincolo di Su Pezzu Mannu non si forma più la coda impressionante al semaforo che, al mattino, creava un tappo di circa venti minuti».
Francesco Pinna