Selargius, 4 giugno 2011, Aula Consiliare
Autorità, illustri relatori, cortesi ospiti, gentile pubblico,
consentitemi di rivolgere un saluto del tutto particolare a Monsignor Piergiuliano Tiddia, Arcivescovo Emerito di Oristano; all’on. Mariano Contu, Assessore regionale dell’Agricoltura; al Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia; al Presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Arru e al dott. Gianni Filippini, Direttore editoriale dell’Unione Sarda, oltre, naturalmente, all’autore del libro, qui presente, Lucio Spiga.
Tutte persone che, per quanto rappresentano e hanno rappresentato in campo culturale e letterario, conferiscono a questo appuntamento una dignità e un significato meritevoli del massimo rispetto.
Ecco perché sento di poter dire, oltre che per intima convinzione, che quella di oggi si presenta come una di quelle occasioni che si verificano molto di rado e che fanno risuonare, nel tempo, la fatidica frase “io c’ero”.
In effetti, è difficile restare indifferenti di fronte a questo libro sull’Antico Sposalizio Selargino, che Lucio Spiga ha avuto la felice intuizione di affidare ai nostri occhi e ai nostri cuori, a pochi mesi di distanza dallo svolgimento della memorabile Cinquantesima edizione.
Un libro che potrei definire un caleidoscopio di ricordi, emozioni, rarissimi documenti e altrettanto rare immagini, come vi sarà ben spiegato dagli illustri relatori qui presenti.
Consentitemi solo una breve riflessione, dettatami proprio dalla particolarità dell’opera. In primo luogo, la definirei un prezioso lavoro autobiografico, dettato non dal compiacimento autoreferenziale di chi ha vissuto in prima persona, da protagonista, ogni edizione di Sa Coja Antiga, quanto piuttosto dal desiderio di conservare e tramandare, perché non vada disperso, un patrimonio di notizie, sentimenti, piccole cronache di una comunità che, messe insieme, di quella comunità – la nostra – rappresentano la storia e la cultura.
In secondo luogo, il libro è anche la raccolta di una lunga serie di testimonianze, una carrellata di personaggi che raccontano l’Antico Sposalizio dal proprio punto di vista, per come l’hanno vissuto e interpretato. Ne scaturisce un’originalissima rassegna, corredata da un considerevole patrimonio di rare immagini, messe a disposizione dagli interessati per la prima e sicuramente unica volta.
Un libro, quindi, ricco di significati ma anche di grande valore, di notevole eleganza grafica e pregio editoriale, degno di figurare, nelle nostre librerie, a fianco delle più rappresentative opere sulla storia e tradizioni della nostra isola.
Ancora auguri all’autore e un ringraziamento a coloro che, meglio di me, sapranno farci penetrare nei segreti di questa pregevole opera.