Comune di Selargius

L'insolita magia di un premio letterario

Da La Nuova Sardegna di lunedì 16 luglio 2012


 
SELARGIUS Non c’è crisi che tenga, si può dar vita a un evento dei più partecipati anche a costo zero. Con musicisti, attori e cantanti che si esibiscono senza alcun compenso. L’idea è del giornalista Sergio Atzeni e del medico Giovanni Paolo Ligia, presidente del Tennis club Su Planu, quartiere-bene di Selargius, a un tiro di schioppo dall’ospedale Brotzu. È notte fonda quando la festa insolita vive la magia del suo punto cruciale. A dispetto della ferialità della giornata e di un caldo lenito appena da un timido annuncio di maestrale, la piazzetta del Tennis club (duemila soci) è gremita per la consegna dei premi del concorso letterario intitolato a Fernando Pilia, prima edizione. L’attesa riguarda il romanzo vincitore della sezione narrativa edita. Presenta Angelica Lai. Cosa vuol dire rielaborare una tragedia con la terapia della scrittura, sublimando i ricordi strazianti su un piano comunicativo al confine con la metafisica? La risposta l’ha data Giampietro Ibba, stimato gastroenterologo dell’ospedale Brotzu di Cagliari, con un romanzo struggente dedicato a sua figlia Chiara morta diciottenne in un incidente stradale nel 2008. Il romanzo si intitola “E poi?... Chiara lo sa”. La giuria gli riconosce “capacità espressive di alto livello” nel narrare una storia tragica che coinvolge l’autore nella sua interiorità più profonda. E’ lui il vincitore del primo premio, la sua narrazione ha convinto tutti. Sul palco, il dottor Ibba parla con un filo di voce come se fosse in collegamento con un altro pianeta. L’emozione della folla è palese. Guglielmo Piras di Sinnai è un poeta ormai affermato nei concorsi letterari riservati alla lingua sarda. Stavolta è il vincitore della sezione riservata alla narrativa inedita per il romanzo breve in limba “Pitzinnè”, esempio “compiuto e moderno di racconto condotto con grande abilità narrativa e piena padronanza del medium linguistico”. Walter Falgio si impone nella sezione saggistica con una ricerca intitolata “Libro e Università nella Sardegna del 1700”. Falgio è uno dei giovani storici più promettenti, il premio gli viene conferito, ancora una volta all’unanimità, per “l’analisi puntuale ed esaustiva dell’opera dei nuovi docenti delle università sarde che diedero nuova linfa alla cultura locale e la impregnarono dell’illuminismo imperante”. Presentati da Angelica Lai, sul palco della piazzetta si alternano i musicisti Marco Meloni al pianoforte e Giorgio Murtas alla chitarra, seguiti da un altro giovane pianista, Federico Melis, mentre gli attori Carlo Porru, Stefania Deiana, Silvia Piludu e Federica Orrù leggono i passi salienti delle opere premiate. La parte del leone, si licet la vecchia metafora in questo caso, la fanno i “Ragazzi della beat generation” con l’attore Carlo Porru, i musicisti Frank Blindblues (chitarra e voce) e Avio Onnis (percussioni), la star è la cantante Manuela Cara. Nella narrativa una menzione speciale va al romanzo “L’arcano minore-Eleonora D’Arborea tra mito e realtà” della giornalista Stefania De Michele. Riconoscimenti anche ai lavori di Mario Medde, Nino Nonnis e Mario Steri. Nella saggistica i riconoscimenti vanno ad Antonello Angioni per “Castello” e Sergio Congia per “Tigellio”. Nella narrativa in lingua sarda a Sandro Chiappori per “Ddu tzerriànt Batociu” e Maria Bonaria Obino per “Su mesi de su trigu”. È poi la volta di don Mario Cugusi. Al parroco di Sant’Eulalia vittima di una vera e propria disamistade mascherata da parte dell’ex-arcivescovo di Cagliari Mani la giuria e il comitato decidono unanimi di regalare un riconoscimento di solidarietà senza riserve. La ragione è chiara: “Trent’anni di ministero solidale” con l’offerta di “ospitalità negli spazi parrocchiali anche a gruppi numerosi di fedeli di altre religioni per consentire loro di svolgere attività di incontro e di preghiera, dando a tutti segnali inequivocabili fraternità ecumenica”. Inoltre “va riconosciuto a don Mario – si legge nella nota della giuria – il grande merito di aver promosso a Sant’Eulalia campagne di scavi archeologici che hanno permesso di far luce sui primi secoli del cristianesimo a Cagliari”. Don Mario sorride: c’è il tempo della sofferenza e quello della letizia.

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