Da L’Unione Sarda di mercoledì 09 maggio 2012 - Provincia di Cagliari (Pagina 32)
SELARGIUS. La rottura
La spaccatura nel centrosinistra selargino è definitiva. Rossomori e Federazione della Sinistra non ci stanno: «Non seguiamo Rita Corda, il Pd, Sel, Idv e Psi in questo patto scellerato con liste civiche diretta espressione del centrodestra come Fli, Fortza Paris e Udc», dicono Gesuino Muledda, presidente dei Rossomori, e Vincenzo Pillai, segretario cittadino di Rifondazione. A pochi giorni dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste (scadono sabato), i due partiti di sinistra lanciano un appello «a cittadini e associazioni che vogliano costruire un progetto per Selargius alternativo e coerente». Si cerca anche un candidato sindaco. Sarà lo stesso Muledda? L'interessato smentisce: «No, sarà un giovane o una giovane che conosca bene i problemi di Selargius, soprattutto quello cruciale: la disoccupazione».
LA ROTTURA Muledda e Pillai spiegano nei particolari la rottura con il resto del centrosinistra. L'accusa è di tradimento: «Avevamo iniziato con le primarie un percorso politico preciso, imperniato sul programma: urbanistica che metta al bando il nuovo cemento, il progetto di una città vivibile, a misura d'uomo, dove la gente stia bene e non torni in città soltanto per dormire, il rilancio delle produzioni agricole di qualità come il vino e i capperi, l'aiuto alla piccola imprenditoria giovanile che voglia valorizzare artigianato e prodotti di nicchia. Non possiamo portare avanti un simile progetto al fianco di forze politiche di centrodestra e di persone come Andrea Delpin e Tonino Melis che sino a pochi mesi fa amministravano Selargius al fianco di Gianfranco Cappai in una coalizione che ha lasciato solo macerie in città».
I VOTI Resta da valutare se la fuoriuscita dalla coalizione di Rossomori e Federazione della Sinistra toglierà molti voti a Rita Corda. «Non vorrei - dice Muledda - che dietro questo atteggiamento di Pd, Idv, Psi e Sel ci fosse malafede, cioè che fossero già d'accordo tempo prima. Noi non ci sentiamo traditori, ma traditi. A livello regionale esiste un perimetro politico del centrosinistra e un accordo che prevede eventuali accordi con le liste civiche. Ma devono essere liste civiche per davvero: Selargius non è Londra, ci si conosce tutti. Un accordo con persone organiche alla destra non è né serio né coerente». (p.c.)