Comune di Selargius

Elezioni, sesto indagato

Da L'Unione Sarda di giovedì 21 giugno 2012

 

SELARGIUS. Conclusi gli interrogatori dei rappresentanti di lista del Psd'Az

Il pm: complice di Paini nel realizzare l'imbroglio

 Collaboratore dell'uomo al centro dell'imbroglio elettorale, con un ruolo attivo nell'organizzazione della truffa e anche nel tentativo di far tacere uno dei fiancheggiatori quando la magagna è venuta alla luce. È il profilo della sesta persona da ieri indagata nell'inchiesta sulle recentissime elezioni amministrative a Selargius. Si tratta di Sergio Perseu, 42 anni, di Cagliari, braccio destro - secondo le accuse - di Simone Paini, 31 anni, il candidato del Psd'Az a vantaggio del quale è stato ideato il sistema illecito di voto: quattro rappresentanti di lista tra il 10 e l'11 giugno hanno segnato col suo nome la propria scheda nel seggio che controllavano per conto del medesimo partito, poi sono andati in Municipio (in due casi accompagnati proprio dal candidato) per farsi rilasciare il duplicato della tessera elettorale sostenendo di avere smarrito l'originale, quindi col nuovo documento sono andati nella sezione di normale appartenenza e hanno votato una seconda volta. Ancora per Paini, che ha raggiunto quota 95 preferenze e solo per una non ha raggiunto il suo capolista Ferruccio Sanvido (fermatosi a 96).
I REATI In tutto ciò il ruolo di Paini e degli altri quattro, tutti accusati di false dichiarazioni e acquisizione di più certificati per esprimere il voto, è emerso dall'inizio. La funzione di Perseu invece, al quale sono contestati gli stessi reati, è stata spiegata dal primo rappresentante di lista (L. F., 22 anni) interrogato dagli uomini della polizia municipale di Selargius, cui il pm ha delegato le indagini coordinate dal comandante Marco Cantori.
PERSEU Il neo indagato avrebbe nascosto il certificato elettorale originale del testimone (il quale glielo aveva consegnato poco dopo averlo ottenuto in Municipio) e in seguito, quando quest'ultimo ha scoperto che gli agenti gli stavano perquisendo l'abitazione e ha cercato di capire cosa stesse accadendo, ha tentato di minimizzare sostenendo che i controlli si riferivano a normali contestazioni su schede elettorali annullate e che comunque avrebbero risolto tutto loro. Solo quando i vigili hanno trovato il certificato elettorale originale e chiuso il cerchio sull'imbroglio, il rappresentante di lista ha capito che il gioco era stato scoperto e ha subito deciso di collaborare con le forze dell'ordine, rivelando tutto ciò che sapeva e tirando dentro la vicenda Paini (che ha rivestito il ruolo più importante) e Perseu. Altrettanto ha fatto P. I., 54 anni, il secondo rappresentante di lista sentito dagli agenti, i quali due giorni fa hanno interrogato anche gli ultimi due (O. A, 24 anni, e M. F., 25): anche loro hanno confermato il ruolo centrale di Paini ma non avrebbero citato Perseu.
INDAGINI A questo punto le indagini si avviano alla conclusione. Non sono stati trovati altri duplicati “interessanti” di certificati elettorali, quindi l'ipotesi è che i casi siano quattro in tutto. A meno di ulteriori clamorose novità.
Andrea Manunza

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