| SELARGIUS La giunta comunale di Selargius al gran completo, gli sposi, i sindaci di Sestu e Settimo San Pietro (lo sposo è di Settimo, di origini selargine, lei è di Sestu) e i rappresentanti della Pro Loco riuniti ieri mattina nella chiesetta di San Giuliano per presentare “Sa Coja Antiga”, la cinquantaduesima edizione del tradizionale Matrimonio Selargino. Un antichissimo rito nuziale rivisitato nel 1962, capace di attrarre turisti e interessati da tutta l'isola e non solo. Il rito legato alle origini stesse del nome del paese: in epoca romana veniva chiamato “cerargius”, per via della salina che riforniva l'intera zona. Durante il matrimonio infatti, la folla benedice gli sposi con sale e grano, che stanno a rappresentare le principali fonti di benessere di quel periodo. Il primo cittadino di Selargius, Gian Franco Cappai, ha spiegato: «Sono ormai tre anni che “Sa Coja” si celebra con la patente di eccellenza derivante dalla legge regionale che inserisce la nostra manifestazione tra le più importanti dell’isola. Un riconoscimento di valore culturale e identitario che travalica i confini del semplice folklore». La sposa, Elena Nioi, ha detto: «Sono commossa ed emozionata al pensiero di celebrare il mio matrimonio nel costume tradizionale selargino. Si avvera il sogno della mia vita». «Da bambino, lungo la via San Martino dove vivevano i miei nonni – ha ricordato lo sposo, Antonio Concu – guardano passare la sfilata del matrimonio. Con quel ricordo nel cuore ho pensato di presentare la domanda, assieme e Elena, e in maniera del tutto inattesa mi ritrovo quest'oggi a rivivere finalmente da protagonista quei momenti».(p.l.c) |
