Comune di Selargius

«Un imbroglio elettorale»

Da l'Unione Sarda di martedì 25 settembre 2012 - Provincia di Cagliari 


SELARGIUS. Sotto accusa l'ex del Psd'Az Simone Paini e altre cinque persone

Doppio voto nell'urna, il pm ha chiuso l'inchiesta

La magistratura procede per “false dichiarazioni e acquisizione di più certificati per esprimere il voto”. Alle elezioni di giugno il principale indagato aveva raccolto 95 preferenze.


I brogli elettorali alle ultime amministrative di Selargius per gli inquirenti erano reali: lo hanno dimostrato le ammissioni dei complici di chi aveva ideato il raggiro e i riscontri raccolti dagli uomini della polizia municipale durante le indagini. Anche il silenzio del principale protagonista della vicenda è stato, secondo la Procura della Repubblica, un chiaro segnale. Così, tre mesi e mezzo dopo il voto che lo scorso giungo ha rinnovato il Consiglio comunale in città, il sostituto Gaetano Porcu - capo del pool di magistrati che si occupa dei reati in materia di pubblica amministrazione - ha chiuso l'inchiesta aperta con clamore 24 ore dopo la chiusura dei seggi e inviato la notifica alle sei persone sotto accusa per “false dichiarazioni e acquisizione di più certificati per esprimere il voto”: Simone Paini, Sergio Perseu e quattro “galoppini” del Psd'Az, partito al centro del raggiro (a sua insaputa).

INDAGATO Paini è il principale indagato, colui che avrebbe materialmente organizzato l'imbroglio per realizzare il quale si sarebbero dati da fare gli altri. Cacciato dal movimento sardista dopo l'esplosione dello scandalo e “autosospesosi” (non risultano al momento ulteriori iniziative) da ufficio stampa dell'assessore regionale ai Trasporti Christian Solinas, il 31enne esponente politico nel tempo ha fatto parte dei giovani di Forza Italia, dell'Udeur e dei Grillini e per due anni ha ricoperto il ruolo di assessore nella giunta comunale di Quartucciu guidata dal sindaco Carlo Murru (caduta nel 2011 pare proprio per la sua presenza nell'esecutivo). Era stato lui, stando alle rivelazioni dei rappresentanti di lista del partito, a dirigere le operazioni occulte che avrebbero dovuto portarlo in Consiglio a Selargius nelle file del Psd'Az.

I BROGLI In un interrogatorio durato diverse ore lo scorso 15 giugno davanti agli uomini del comandante dei vigili urbani Marco Cantori, uno di loro aveva spiegato cosa era accaduto nella due giorni di voto: ognuno dei quattro rappresentanti aveva espresso la propria preferenza nel seggio in cui teneva sotto controllo la situazione per conto del partito, poi aveva dichiarato agli uffici comunali di aver smarrito il certificato elettorale, si era fatto dare il duplicato, si era recato alla sezione alla quale era normalmente iscritto ed era entrato una seconda volta nell'urna. Tutto organizzato su richiesta del candidato Paini, il quale a loro dire era andato personalmente negli uffici comunali per ritirare due dei quattro duplicati dei certificati. Alla fine il più votato dei sardisti era stato Ferruccio Sanvido, 96 preferenze. Paini ne aveva raccolto 95: se anche un quinto rappresentante - il fratello: aveva rinunciato quando aveva visto la polizia municipale nei seggi - fosse riuscito nel gioco, i due sarebbero arrivati alla pari. Ora le difese possono presentare memorie e controdeduzioni. Poi potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio.

Andrea Manunza

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