Comune di Selargius

Un museo a cielo aperto

Da l'Unione Sarda di domenica 30 settembre 2012 - Provincia di Cagliari 


SELARGIUS. I nuovi scavi hanno portato alla luce un importante patrimonio

Scoperta una necropoli punica a Su Tremini

I reperti catalogati dalla Sovrintendenza dopo i nuovi scavi finanziati dal Comune dovrebbero essere ospitati nel nuovo museo nato nell'ex carcere aragonese.


Dalla preistoria al medioevo: non appena si scava nel territorio di Selargius, spuntano fuori reperti archeologici delle epoche più svariate. Sono oltre una decina i siti sui quali la Soprintendenza scava e indaga fin dagli anni Ottanta. Le migliaia di resti raccolti e catalogati attendono ora una destinazione consona: è il museo archeologico nelle Carceri aragonesi, edificio storico all'angolo tra via Roma e via Dante recuperato già da qualche anno. Ci sono già le teche, ma mancano i fondi per renderlo operativo.

LA SOPRINTENDENZA Nei giorni scorsi in Municipio è stato fatto il punto della situazione tra amministrazione comunale e Soprintendenza sulle tante scoperte emerse anche di recente. Già trent'anni fa Selargius aveva rivelato un grandissimo tesoro: è il villaggio preistorico di Su Coddu e Canelles. A tirare le somme è stata l'archeologa della Soprintendenza Maria Rosaria Manunza che dal '94 segue gli scavi. Ancora oggi in mezzo ai cantieri delle nuove abitazioni emergono le cosiddette “sacche” che testimoniano la presenza di capanne risalenti al Neo-Eneolitico.

I RITROVAMENTI «Sono venute alla luce più di duecento “sacche”», spiega Maria Rosaria Manunza, «dalle quali sono emersi un'infinità di reperti. È stato fatto un grande lavoro di catalogazione e restauro che potrà essere mostrato al pubblico nel futuro museo». In via De Gasperi è stato realizzato anche un miniparco: si tratta di un'area coperta da una struttura in legno dove saranno lasciati in vista i resti delle antiche capanne che potranno essere visitati. «Porteremo avanti progetti con le scuole», assicura l'assessore alla Cultura, Sandro Porqueddu, «abbiamo un immenso patrimonio da far conoscere».

I SITI ARCHEOLOGICI Se di “Su Coddu” ormai si parla da decenni, in altre parti sono spuntati nuovi ritrovamenti e di epoche differenti. A “Su Tremini de Baxiu” è saltata fuori una necropoli punica: le indagini archeologiche hanno evidenziato come fosse utilizzata sia in epoca precedente (età del rame) sia successivamente nei primi secoli di dominazione romana. A “Bi'e Palma” sono emersi resti di un villaggio nuragico mentre nella lottizzazione “Salux” gli archeologi hanno riportato alla luce diverse tombe di età bizantina.

POCHI FONDI L'elenco è ancora lungo: altre sepolture sono emerse durante i recenti scavi nell'ex Polveriera di “Cuccuru” Angius mentre era già noto il pozzo sacro a Santa Rosa. «Gli scavi», commenta il sindaco Gian Franco Cappai, «sono stati realizzati con risorse comunali. Purtroppo le risorse non sono molte, ma ora stiamo puntando sul progetto di un ecomuseo per ottenere finanziamenti importanti che ci consentirebbero di valorizzare il nostro grande patrimonio».

Giovanni Manca di Nissa

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