Comune di Selargius

«Cappai naviga a vista»

Da l'Unione Sarda di venerdì 2 novembre 2012 - Provincia di Cagliari 

SELARGIUS. Il candidato del centrosinistra è scettico sulla tenuta del rivale

Rita Corda: il centrodestra si sfalda dappertutto

 Cento giorni di amministrazione Cappai visti da Rita Corda, l'esponente del centrosinistra battuta alle urne. Un giudizio?
«Si prosegue sull'ordinaria amministrazione, senza progetti, tamponando le emergenze».
Cosa pensa del caso Simone Paini, l'esponente del Psd'Az alleato del centrodestra accusato di brogli elettorali?
«Sono accuse gravissime e riguardano un componente della delegazione politica che rappresentava ufficialmente il Psd'Az nelle trattative pre-elettorali. È una macchia sull'elezione di Cappai, che so peraltro essere persona perbene».
I primi atti della Giunta?
«Si procede con l'ordinaria amministrazione, quando la grave crisi che stiamo vivendo richiederebbe uno sforzo straordinario di progettazione e di impegno. Lo stile di governo di Cappai manca di progettualità ed è inutilmente dirigistico: non rispetta le prerogative del Consiglio comunale».
Qualche esempio.
«La variante del piano di risanamento di Is Corrias: la commissione urbanistica aveva espresso un parere di sospensione della pratica e la minoranza aveva chiesto un ulteriore passaggio in commissione per perfezionare il provvedimento e approvarlo con la condivisione di tutti. Ma il sindaco ha respinto la richiesta preferendo la prova di forza in aula. Ottenendo così anche un voto contrario di un consigliere della stessa maggioranza».
Il progetto per Selargius?
«Non c'è. Speravamo in una attuazione del Piano particolareggiato che valorizzasse le maestranze locali e i materiali tipici e di qualità, ma pochi giorni prima del voto nella centrale via San Salvatore si è intervenuti con la solita colata di bitume. E nulla è stato ancora detto sulla valorizzazione della nostra agricoltura»
Basta per una bocciatura?
«C'è tanto altro. Sulle piste ciclabili si è parcheggiato fin dal primo giorno, ma solo dopo le elezioni sono arrivate le multe. Non si investe sui centri culturali selargini (teatro di Si 'e Boi, Casa Soro, San Lussorio) per creare sviluppo e occupazione».
Perché lei ha perso le elezioni?
«Sapevamo di partire sfavoriti. Nei suoi cinque anni di amministrazione Cappai e la giunta hanno coltivato il loro elettorato. Il numero di preferenze ottenute da alcuni ex assessori lo testimonia».
Ora il centrodestra in campo nazionale e regionale è in fibrillazione.
«Si sta sfaldando, con la fine del berlusconismo. Qualche segnale anche a Selargius: tre franchi tiratori della maggioranza nell'elezione del presidente del Consiglio sono un pessimo segnale politico».
Il suo partito, il Pd, conta poco a Selargius.
«Non sono d'accordo. In un'elezione segnata dall'antipolitica il Pd ha tenuto, portando in Consiglio persone giovani e preparate».
Pentita dell'apparentamento con le liste civiche?
«No. Abbiamo fatto un accordo politico con persone perbene, interessate come noi al futuro di Selargius, che hanno condiviso il nostro programma».
Allora perché ha perso?
«Selargius è in crisi profonda, con tante famiglie che combattono per sopravvivere. L'urgenza dei problemi, primo fra tutti il lavoro, ha fatto il gioco di chi gestiva l'amministrazione comunale e poteva dare risposte ai singoli nell'immediato. Ciò nonostante credo di aver ottenuto un rilevante risultato personale, portando un significativo valore aggiunto al risultato della mia coalizione. Non è bastato perché il nostro progetto per Selargius, con il rilancio dell'artigianato e dell'agricoltura, la valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico e il ruolo centrale dei giovani, aveva bisogno di una maggiore promozione e comunicazione per essere diffuso tra la gente».
Si candiderà alle prossime regionali?
«No, assolutamente».
Paolo Carta

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