Comune di Selargius

«Così Selargius muore»

Da l'Unione Sarda di giovedì 29 novembre 2012 - Provincia di Cagliari 

L'INTERVISTA. Il capogruppo del Pd critica l'amministrazione di Cappai (Udc)

Caddeo: serve un progetto vero per la nostra città

Trasporti, cultura e zona industriale: secondo Caddeo sono i nodi che l'attuale maggioranza non riesce a sbrogliare. «Il centrodestra si sta sfaldando».

I primi cento giorni del sindaco Gian Franco Cappai alla guida del Comune di Selargius?«Impalpabili. Come i suoi cinque anni precedenti. La città ha bisogno di qualcosa in più, di una svolta vera».

 

Ivan Caddeo, 42 anni, consulente informatico, è il capogruppo del Pd in Consiglio, uomo di punta del partito a Selargius malgrado la sconfitta alla primarie. Il centrosinistra aveva scelto come candidato sindaco il consigliere provinciale Rita Corda, sconfitta poi da Cappai.

I motivi di questa sconfitta elettorale?«In un periodo di crisi, la gente ha preferito evitare bruschi cambiamenti, ha preferito confermare un sindaco che effettivamente ha funzionato per l'ordinaria amministrazione: aggiustare un buca nella strada, cambiare le lampadine, risistemare un marciapiede, e basta. Bisognava avere più coraggio».

 

Perché?«Perché Selargius ha bisogno d'altro, cioè del centrosinistra».

 

Ragionamento di parte.«No, semplice constatazione. I fiori all'occhiello dei cinque anni precedenti di Cappai sono stati progetti pensati e finanziati dalla giunta di Marco Sau e dal centrosinistra».

 

Qualche esempio.«Il teatro era praticamente ultimato quando Cappai è entrato in Municipio. C'erano solo da apportare alcune piccole modifiche, non è riuscito a darlo in gestione. Il parco di San Lussorio? Stesso discorso. Il campus universitario? C'erano progetto e finanziamenti».

 

I problemi di Selargius quali sono?«Innanzitutto le periferie abbandonate: San Lussorio, Su Planu e Paluna».

 

Gli errori del centrodestra?«La gestione della pista ciclabile su tutti: è un caso unico, è aperta (parzialmente) solo la domenica, il resto della settimana diventa un parcheggio. Questo giustamente per non danneggiare i commercianti e in attesa di un piano del traffico che rilanci centro e negozi».

 

Se lei avesse vinto le primarie?«Discorso inutile».

 

Rita Corda ha sbagliato ad allearsi con liste civiche ed ex volponi della politica selargina?«Nessuna alleanza è sbagliata, tra l'altro questa aveva come cardine un progetto condiviso in precedenza con tutte le forze del centrosinistra»

 

Se fosse stato lei sindaco?«Innanzitutto avrei davvero aperto il Municipio a tutta la cittadinanza, oggi c'è tanta voglia di trasparenza. Poi avrei cercato di affrontare i grossi problemi, non l'ordinaria amministrazione».

 

Quali sono?«Primo il traffico: è necessario ragionare in termini di hinterland e noi siamo favorevoli alla metropolitana di superficie, al contrario del centrodestra che puntava su quella sotterranea che resterà nei sogni».

 

Il lavoro?«Certo, ma il Comune non dà buste paga, può solo aiutare una persona in difficoltà impiegandola per qualche mese. Meglio di niente, certo, ma occorre soprattutto mettere le imprese nelle condizioni di poter crescere e assumere personale. Oggi la nostra zona industriale è male organizzata e penalizzata dalla vicinanza con Settimo».

 

Il momento politico?«Difficile per il centrodestra e per il sindaco. Ci attendiamo sviluppi, troppe le fibrillazioni nel Pdl. Il presidente del Consiglio è stato eletto con un solo voto di scarto e tre franchi tiratori e malgrado la partecipazione dello stesso sindaco e della diretta interessata, che di solito in quel frangente si astengono. E poi il Tar ha tolto un consigliere alla maggioranza per darlo all'opposizione, in base alla legge elettorale. Prevedo tempi duri per Cappai. E per Selargius».

 

Paolo Carta

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