SELARGIUS. A Si'e Boi
Si allungano i tempi per l'affidamento della gestione del teatro civico di Si'e Boi. Il Comune aveva aperto una manifestazione di interesse rivolta alle associazioni interessate a prendere in mano l'opera. Venti le risposte. I progetti presentati però sono stati tutti scartati. «Carenti dal punto di vista tecnico», spiegano in Comune. Tutto da rifare.
IL SINDACO «Purtroppo ci sono stati dei problemi», ammette il sindaco Gian Franco Cappai, «la documentazione presentata, per vari motivi non andava bene. Non vogliamo però che i tempi si allunghino troppo: non rifaremo la manifestazione di interesse ma chiederemo alle stesse associazioni di presentare altri progetti che presentino i requisiti richiesti».
LA RIUNIONE Le associazioni sono state convocate ieri in Comune proprio per informarle della necessità di presentare un nuovo piano di gestione. I costi di gestione si aggireranno intorno ai 300 mila euro l'anno. Il Comune verserà 20 mila euro annui per il pagamento di alcune spese fisse. Il nuovo spazio in piazza Si 'e Boi ospiterà non soltanto attività teatrali ma anche serate di musica, concerti, cinema, danza e altre attività culturali. L'amministrazione ha inoltre intenzione di riservarsi almeno venti giornate per proprie iniziative.
L'OPERA Il teatro potrà ospitare cinquecento spettatori, che si accomoderanno sulle poltrone in velluto rosso. La pavimentazione è in parquet e gli impianti sono all'avanguardia sia per l'illuminazione sia per i controlli scenici. Complessivamente è costato quasi quattro milioni di euro. In più occasioni il sindaco Cappai ha assicurato che «il teatro non resterà un'incompiuta e che se si allungassero troppo i tempi per l'affidamento della gestione, renderemo comunque fruibile la struttura con varie iniziative». Come durante le festività natalizie con il Festivalbur e al concerto dell'Epifania.
L'OPPOSIZIONE Sul teatro, il consigliere del Pd Francesco Lilliu commenta: «L'amministrazione in tutta fretta sotto le elezioni ha inaugurato il teatro, senza però che niente fosse fatto per quanto riguarda la gestione. Adesso dopo otto mesi ci stiamo accorgendo che nessuna impresa può prendere in mano un'opera simile».
Giorgia Daga
